Sono un’insegnante di matematica che lavora in una scuola media. Ogni giorno ho a che fare con genitori alquanto rompicoglioni. Secondo loro i proprio figli non sbagliano mai. Sono maleducati, non hanno nessun rispetto e io non dovrei nemmeno sgridarli. Non studiano, danno fastidio in classe e non meritano voti bassi. Non sono poche le mamme che vengono a lamentarsi, cercando di prendersela con il maestro piuttosto che sgridare i loro figli. Ma non è solo questo che succede per fortuna. L’hanno scorso eravamo arrivati ormai a poco più di un mese dalle pagelle di giugno. Ormai i voti erano quasi tutti stabiliti. Le interrogazioni quasi tutte fatte e già si sapevano i ragazzi che sarebbero stati rimandati in qualche materia o bocciati. La madre di uno di loro venne da me a pregarmi di non far bocciare suo figlio. Le dissi che non potevo fare nulla per lei. Questo prima di guardarla bene. Era un troione assurdo. Aveva una bocca che mi fece rizzare l’uccello solo a guardarla. Mi venne talmente duro che cominciai a pensare con la cappella. Le dissi che un modo in realtà c’era. Avrebbe dovuto succhiarmi il cazzo e farsi sborrare in bocca. Lei per un momento rimase come sorpresa. Ma mi sembrò alquanto sollevata subito dopo. Quasi come se non aspettasse altro, come se le fosse sembrato tutto più semplice del previsto. La feci venire in un motel poco lontano dal centro di Roma. La troia si denudò mettendo in mostra le sue belle bocce. Mi prese il cazzo enorme e di marmo in bocca e cominciò a succhiare. Ci sapeva fare, era esperta. Chissà quanto sperma aveva ingoiato da suo marito e non. Con la sua lingua mi fece un bel servizi etto alla cappella. Non riuscii a durare molto. Le sborrai sulla lingua da troia e suo figlio non fu rimandato in nessuna materia.