A mia moglie ormai non basta più il mio cazzo. Dice che è piccolo adesso che abbiamo due figli. Dice che non riesco più a farla godere. Dice che non sente più niente. Però lei ha voglia, voglia, di qualcosa di grosso che la faccia godere come un tempo. Non se ne fa più niente del mio cazzettino. Mi ha detto che sarebbe andata da un ragazzo di colore che si scopa già una sua amica, per cercare di ritrovare delle sensazioni ormai perdute quando tromba con me. Io le ho proposto un’altra soluzione. Le avrei procurato io dei cazzi grossi per lei, a patto che si sarebbe fatta scopare sotto la mia supervisione. Lei non ha battuto ciglio e ha accettato. È una troia, non c’è niente da fare. Questo è il primo cazzone, grosso e giovane, che le procuro. Subito si è fatta afferrare dai fianchi, si è fatta piazzare a novanta gradi e se l’è fatto sbattere dentro la sua fica aperta da gran puttana qual è. Non c’è l’ho fatta a registrare tutto. Ma non perché nono sopportassi la vista. Semplicemente perché ero troppo eccitato e avevo bisogno di segarmi. Troppo arrapante vedere la propria moglie che si fa scopare. Si fa trombare da un uccello giovane e nero che glielo sbatte dentro da dietro, un po’ nella fica e un po’ nel culo. La sento gridare come quando me la scopavo le prime volte. E la sborra esce a fiumi dal mio cazzo. Il ragazzo non batte ciglio. Sembra allenato, beata gioventù. Deve essere lo stesso pensiero che sfiora la mente di mia moglie mentre sente quel cazzone enorme entrarle dalla fica fin quasi in gola. Chissà se sentirà anche lo spruzzo di sborra. Non vedo l’ora di vedere quella sborra bianca prodotta da un cazzo nero colarle giù dalla fica aperta della mia dolce troia consorte.