La mia compagna di banco era ancora vergine ma comunque voleva il mio cazzo, la metto a pecora e glie lo ficco nel culo

Spesso andavo a studiare a casa della mi compagna di banco. Io ero stato bocciato e visto che ero il più grande godevo di privilegi che i miei compagni di classe si sognavano. Avevo tanta fica dietro di me e la mia compagna di banco era la più tosta della classe. A scuola andava anche molto bene così io con la scusa che dovevo recuperare mi feci dare delle ripetizioni a casa sua. Una delle tante volte che andai a casa sua mi ero davvero rotto i coglioni della lezione che stavamo ripetendo, il mio cazzo scalpitava, dovevo farmi o una sega o fottermi qualcuno. La seconda opzione era quella più appetibile visto che avevo quella bella troietta della mia compagna di banco proprio li accanto a me. Mentre mi ripeteva la lezione misi un dito sulle sue labbra zittendola, presi la sua mano e la trascinai sulle mie cosce fino a farle sentire il mio cazzo arrapato tra le sue dita. La cagna era imbarazzata ma iniziò a massaggiarmi lentamente le palle. Mi guardò e mi disse, facendosi tutta rossa che era vergine. Non potevo credere a quello che avevo sentito, una diciannovenne che era ancora vergine? Ormai non esistono più le vergini, è solo un invenzione, ed invece lei era vergine. Perché allora continuava a tenere le mie palle in mano? La troia mi disse che la sua fica ancora nessuno l’aveva mai violata ma non c’erano problemi per lei se il mio cazzo fosse entrato nel suo culo. Stavo quasi per piangere, ero morto ed ero i paradiso perché solo un angelo poteva dirmi quelle parole. Ero al settimo celo, la baciai per dieci secondi, il tempo di togliergli i vestiti, la misi a pecora ed infilai il mio grosso cazzo nel suo culo. Era così stretto, stringeva il mio pene e ad ogni penetrazione godevo sempre di più

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